Priscilla Burke

Nata nel 1928

Irlanda

data inserimento in W.A.D. 12/2023

 

Biografia

Fabio Sargentini, 2010 in Rus in Urbis, scrive:

Di Priscilla Burke sono amico da anni, ma non è questa la ragione che mi ha spinto ad esporne di

tanto in tanto le opere in galleria. Non dò questa chance a nessuno per amicizia, bensì per stima. L’arte non è stata propriamente il metier di Priscilla, che nella vita ha svolto, sia pure di malavoglia,

un altro lavoro. Ma è questo che la rende interessante ai miei occhi, il lato oscuro personale che si libera con prepotenza nella forma artistica, senza apparente mediazione culturale.

Per capire che non mente a se stessa, basta osservare Priscilla nel suo studio circondata dalle sue creazioni, siano esse scatole simili a teatrini con protagonisti animali tridimensionali e fondalini dipinti, o piccole sculture di ceramica dal sapore ancestrale, volti muliebri, profli di uccello emersi dal profondo della sua psiche. Nelle scatole Priscilla lambisce Joseph Cornell, nelle sculture Louise

Bourgeois. Niente più che un’eco, per carità. Un mondo Priscilla ce l’ha e non deve prenderlo in prestito da alcuno…

Daniela Fonti, 1984 ne All’origine della storia:

…A Priscilla Burke non piace l’epoca presente, ma è allo stesso tempo tranquillamente convinta che

la fne del mondo sia alle porte. Come a dire che ormai non c’è più tempo né per le facili illusioni, né per le domestiche consolazioni, né per le utopie di palingenesi, religiose o laiche che siano.

Il problema del presente è solo quello di arrestare, o almeno rallentare il fusso del tempo che ci avvicina alla distruzione; e, nell’impossibilità di far questo, è quello di porsi fuori dal tempo. E’ un’esigenza di estraniamento comune a molti pittori di oggi, che non conduce però a cristallizzare l’immaginazione entro le anacronistiche forme della Storia dell’Arte, alla quale si riconosce una astratta, atemporale, e perciò eterna, nozione di Valore. Priscilla non imbocca la strada maestra del

Museo, ma in qualche modo si pone all’origine stessa della storia (e della Storia dell’Arte), nell’as surda speranza di avere ancora un po’ di tempo davanti a sé…

Antonello Trombadori nel suo testo India Mittit Ebur dice:

…Ma poiché Priscilla Burke non è nata nell’Africa Australe né nell’Alta Valle del Tevere e, come ho detto, è un’autentica “dubliner,” per di più “esule” d’elezione anche lei, e talmente avida di mondo da aver usato l’ “astuzia” di trovarsi un impiego in quel carrefour di lingue di esperienze di idee e di culture che è la sede centrale della FAO a Roma (e, guarda caso, proprio in un ufcio dove se uno la cerca al telefono si sente rispondere “terminology” o “terminologie,” vale a dire l’ufcio dello sdipanamento e della precisione della parola e dell’ètimo nelle diverse fonìe e grafìe del mondo),occorre dire che il riferimento a James Joyce è nella sua pittura nutrito anche di quel particolare respiro e sentore che è della conterraneità oltre che della deliberazione di un’indirizzo

e della elezione d’un’affinità…

Curriculum

Nata a Dublino nel 1928, fglia maggiore di sei fgli e con una madre artista, Priscilla Burke di mostrò fn da bambina il suo talento nel disegno. Ha studiato piano e composizione. Ha girato il mondo svolgendo attività legate alla comunicazione, all’interpretariato e alle traduzioni, in paesi quali Germania, Spagna, Egitto, Medio Oriente, Iran, Messico, USA.

Dal 1962 vive e lavora a Roma, viene riconosciuta come la “Louise Bourgeois irlandese”. PB si è sempre occupata di arte partecipando a molteplici mostre nel corso degli anni, sia in Italia sia all’estero. Ha seguito corsi di studio alla Scuola Libera del Nudo, all’interno dell’Accademia di Belle

Arti di Roma. Dal 1970 al 1974, ha preso parte a diverse esposizioni a Roma, Prato, Firenze, Atene, Bologna, Ferrara. Nel maggio 1984, i critici Daniela Fonti e Antonello Trombadori hanno scritto saggi sulla sua importante mostra personale a Roma dal titolo “Priscilla Burke, dipinti e sculture” allo Studio Canova. E’ molto considerata dal noto gallerista romano Fabio Sargentini, il quale ha esposto le sue opere in diverse occasioni presso la sua galleria di Roma, l’Attico.

Nel 2005, Fabiana Sargentini si è ispirata a PB nella realizzazione del suo flm “Ciro e Priscilla”. Attualmente è rappresentata a Roma dalla galleria Sala1 dove ha partecipato, nel 2004, a vari pro getti tra i quali “ Mimosa – Donne per l’Arte” e nel 2008 a “Dov’è andato il cielo – Artisti per FITIL”.

Nel 2019, Sala1 ha anche curato la sua partecipazione alla mostra “Monster Me” assieme ad altri otto artisti romani e performers in un progetto concepito per un appartamento abbandonato al Campo Boario a Roma dove PB ha esposto tre sue sculture.

Le sue ultime due mostre personali sono state: nel 2004, “Priscilla Burke Viaggio in Italia”, curato da Antonella Pisilli in collabarazione con KYO Viterbo/Sala1 e nel 2010, “Rus in Urbis”, un’in stallazione presso il giardino interno al complesso della Scala Santa, organizzato dall’associazione TRAleVOLTE e Sala1, con un testo di Fabio Sargentini (“Ecco, creature come Priscilla Burke ci restituiscono un po’ della poesia connaturata al puro atto artistico, quella semplice gioia del creare, che è il premio per ogni artista, piccolo o grande che sia”).

Durante la pandemia Covid 2020-2021, Priscilla ha partecipato a 4 esposizioni: “Art Under Lock down”, curata da Felicity Grifth Clark alla Counterweave Gallery a Roma; “#DomaniInArte” alla Galleria Comunale di Arte Moderna a Roma; “Drawing In Lockdown” presso lo S.M.A.K. Mu seum a Gent in Belgio; “Io e Me”. Autoritratti nel Lockdown” a cura di Cosetta Mastragostino, presso la Biblioteca Nazionale Centrale a Roma.

Alla tenera età di 95 anni, Priscilla continua a disegnare e scolpire nella sua casa studio a Roma

Campione

1981 – 60×80 cm – dipindo

Dipinto

1984 – 70×100 cm

Dipinto

Anni ’80

Magic Boxes

anni 90 – varie dimensioni – tecnica mista

Testa barbuta

Anni ’90 – ceramica