Biografia
Ernestine Canon nasce in America nel 1904. Poche sono le notizie inerenti la formazione giovanile, molto probabilmente contraddistinta da un percorso di studi artistici. Al seguito della madre, giunge in Italia nel 1939, e dopo un breve soggiorno romano, durato soltanto pochi mesi, decide di stabilirsi a Salerno.
La sua personalità è stata sempre giudicata misteriosa dalla critica. Infatti, gli anni che precedono l’arrivo in Italia sono descritti come un momento buio della sua esistenza. Alcuni studiosi hanno ipotizzato anche un legame con la politica, e con la figura del Duce. Tuttavia, il dato certo è che il trasferimento nella penisola sia stato determinato dalla sua voglia di cambiare vita, dedicandosi esclusivamente all’amore per l’arte.
Arrivata a Salerno all’età di trentacinque anni circa, Ernestine aveva già sviluppato un interesse per il mondo artistico, soprattutto per l’arredamento e per la progettazione d’interni. La prima committenza affidatagli fu l’arredo della villa di Maiori di proprietà del console norvegese Klingenberg.
Negli anni seguenti decise di dedicarsi seriamente a quella che era la sua grande passione: la ceramica. In tal senso l’incontro a Ravello, agli inizi degli anni Quaranta, con l’architetto Matteo d’Agostino sarà decisivo per la sua carriera e segnerà una significativa svolta. Nel 1948, infatti, decide di fondare con l’architetto, già titolare di una nota fornace, una ditta di ceramiche moderne: nasce così la “Ceramica Ernestine”, la cui storia si concentra in due decenni, dal 1948 al 1968. Una fabbrica di ceramica, nata in località Fratte, più precisamente a Brignano (frazione di Salerno), dall’impronta completamente innovatrice.
Nuove sono le forme ideate e molte le sperimentazioni cromatiche finalizzate all’ottenimento di lavori raffinati e ricercati. Un tipo di design dal segno originale, che coinvolge oggetti puramente decorativi, abbinati alla produzione di stoviglie e suppellettili per la casa, seguendo la mutazione del gusto e dello stile moderni. Ernestine Canon si conferma un’artista dalla forte creatività, la cui produzione ceramica diventa un successo commerciale a livello mondiale, in maniera assoluta e duratura.
Oggi i suoi lavori sono ricercati dai collezionisti di tutto il mondo. Opere accumunate dallo stesso filo conduttore: la forma e il decoro. Ernestine, appassionata di floricoltura, arte che riversava nella minuziosa cura del suo giardino, amava circondarsi della bellezza dei fiori, capaci di amplificare la sua sensibilità e al contempo divenire linfa delle sue creazioni. Le opere di Ernestine testimoniano la necessità di un racconto. L’avventurosa vicenda della sua carriera di designer-ceramista, esaltante e privilegiata, le permette di dar vita ad un mondo fatto di fiori, realizzando gelsomini, felci, margherite, anemoni, viole e tantissime tipologie di foglie.
Da madre di una natura che si alimenta di un crescente interesse botanico, basato sull’osservazione e sullo studio, Ernestine lavora a disegni preparatori all’acquerello e matite colorate da trasportare poi sulla ceramica (disegni anche questi oggi conservati presso collezioni private).
La Ceramica Ernestine rappresenta una delle più importanti esperienze del design industriale ceramico italiano, frutto della fervente creatività della sua fondatrice e delle continue sperimentazioni.
Ernestine muore nella sua villa di Ravello il 17 gennaio 1969, in circostanze ancora misteriose.
Curriculum
Recensioni e partecipazioni alle mostre
1950 – Esposizione dell’Artigianato artistico napoletano. Esposizione dell’Artigianato artistico napoletano, catalogo della mostra (Napoli, 20 aprile – 31 luglio 1950), Camera di commercio, industria e agricoltura, Tip. G. Montanino, Napoli 1950.
1951 – XXII Mostra Mercato dell’Artigianato (Firenze, 1951).
1951 – Rivista «Domus», (pagine di pubblicità) numeri 260, 289, 345.
1951 – Alla fabbrica Ernestine viene assegnato un premio dai magazzini Neiman Marcus di Dallas, rivolto alle realtà industriali distintesi per creatività e invenzione.
1953 – Mostra dell’industrializzazione delle regioni meridionali d’Italia (Napoli, ottobre 1953).
1953 – Al concorso Vicenza esportazione fu premiato il servizio di frutta in maiolica policroma, disegnato da Diodoro Cossa della ditta Ernestine.
1955 – Mostra di artigianato italiano (Londra, Italian Istitute). Rivista «Domus», numero 311, 10/1955.
Bibliografia
M.G. Gargiulo, Laura Conforti, La Ceramica Ernestine. Colore, forma e innovazione 1948-1968, catalogo ragionato, Napoli, edizioni Fioranna 2009.
Ernestine Virden Cannon
Disegno preparatorio ceramica – 1948 – acquerello
Ernestine Virden Cannon
Piatti firmati
Ernestine Virden Cannon
Piatti firmati decoro